TERAMO – Il pullulare di sagre nella nostra provincia nel periodo estivo e il sempre più inappropriato utilizzo di denominazioni ha messo sul piede di guerra la Fipe Confcommercio di Teramo che interviene con una lettera aperta ai sindaci dei comuni teramani. In essa, oltre che rilevare le difficoltà che spesso vengono create al settore della ristorazione e del commercio agroalimentare in generale, la Confcommercio sottolinea la sempre più dilagante carenza di regole igienico sanitarie che caratterizza tali manifestazioni. La Confcommercio «è del parere che bisogna valorizzare le ‘sagre vere’ – si legge nella nota ò, cioè quelle che rappresentano tradizione e cultura del territorio, dove ono conservate la bontà e il prestigio delle antiche ricette a beneficio del turismo che rappresenta da sempre una ricca risorsa del territorio». Spesso, invece le sagre sono diventate una ‘scusa’ per fare cassa, a discapito della vera tradizione, della stessa enogastrnomia, con rischi di ricaduta sulla salute dei turisti e frequentatori. La Confcommercio, ricordando che i commercianti e i ristoratori sono disponibili a sostenere inizitive di qualità, chiedono ai sindaci di affrontare insieme il problema per scrivere una nuova regolamentazione delle manifestazioni.
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